Ossidi di titanio e fotocatalisi

(Riferito al titanio) Un materiale così affascinante, che entra nel mondo della tecnologia, dell’arte e della salute, che serve per volare e per scendere negli abissi marini, per guarire e per uccidere, per fornire grazia e dare forza, per fare sognare e per realizzare sogni, potrebbe essere illustrato con più calore e fantasia. Ma forse non è necessario”

Da: Titaniocromia (e altre cose), P. Pedeferri

Le attività di ricerca sull’ossidazione del titanio sono dedicate principalmente alle modifiche di superficie del titanio e sue leghe allo scopo di:

  • modulare e caratterizzare struttura, morfologia e colore di film di ossido ottenuti su titanio mediante anodizzazione o per ossidazione termica
  • ottenere superfici di biossido di titanio fotoattive, che mostrino attività fotocatalitica, per il disinquinamento di acque e aria, e proprietà di autopulizia, sfruttate in architettura per ridurre le alterazioni cromatiche dovute allo sporcamento delle superfici
  • produrre superfici colorate grazie all’ottenimento di colori di interferenza derivanti dalla presenza di film di biossido di titanio, con applicazioni sia nel settore architettonico, sia in quello manifatturiero (per la produzione di gioielli in metalli seminobili)
  • ottimizzare la resistenza a corrosione del titanio tramite accrescimento controllato di un film di ossido di spessore e microstruttura nota, mediante tecnica PEO (plasma electrolytic oxidation) o corrente alternata pulsata

A partire da questi studi è stata poi sviluppata un’ulteriore linea di ricerca, focalizzata su materiali ad alta efficienza energetica per l’edilizia. Tale attività prevede la messa a punto e caratterizzazione di materiali autopulenti e fotocatalitici (ad esempio, rivestimenti, pitture o materiali cementizi) mediante deposizione sol-gel o aggiunta di nanoparticelle.

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